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Sguardi al Novecento

2018

Giorgio de Chirico

Volo, 1888 – Roma, 1978

Giorgio de Chirico nasce nel 1888 a Volo (Grecia) da genitori italiani. Nel 1906, dopo brevi soste a Milano e Venezia, si trasferisce a Monaco, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti. S’interessa alla filosofia di Nietzsche e Schopenhauer e rimane colpito dalla pittura simbolista e decadente di Arnold Böcklin e Max Klinger.

Rientrato in Italia, inizia a dipingere soggetti caratterizzati da mistero e malinconia, preludio delle Piazze d’Italia che avrebbe dipinto più tardi a Parigi, Milano, Firenze e Roma. Nel 1911 si trasferisce nella capitale francese, dove stringe amicizia con i poeti Valery e Apollinaire e inizia il ciclo dei Manichini. Rientrato in Italia nel 1915 comincia a dipingere i primi Interni metafisici. L’anno seguente conosce all’ospedale militare di Ferrara il pittore Carlo Carrà, insieme gettano le basi della pittura metafisica.

Dal 1918 al 1922 partecipa attivamente alla rivista Valori Plastici e nel 1919 ha luogo la sua prima mostra personale presso la Casa d’Arte Bragaglia a Roma. Nel 1924 torna a Parigi dove frequenta il gruppo dei Surrealisti, senza però integrarsi nel loro stile. Dal 1925 si dedica anche ad altri soggetti, come manichini seduti, gladiatori e cavalli. Rientrato in Italia nel 1931 espone in numerose città italiane prima di imbarcarsi nel 1936 per New York. Dopo la guerra, si stabilisce definitivamente a Roma, dove rimarrà per il resto dei suoi giorni.

Nella produzione del dopoguerra conosciuta come neo-metafisica, de Chirico ripercorre i temi che aveva affrontato nei decenni precedenti e che erano a lui più cari, come le Piazza d’Italia e i Manichini; questo periodo di riscoperta e ricerca prosegue fino al 1978, anno della sua scomparsa.

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