Milano, 1924 – Vergiate, 2003
Enrico Baj nasce a Milano il 31 ottobre 1924. Partecipa in primo piano alle avanguardie degli anni Cinquanta e fonda il Movimento Nucleare, movimento innovativo sia dal punto di vista formale sia da quello ideologico, aperto a instaurare contatti con artisti ed intellettuali europei.
Delle attività di quegli anni, oltre alle numerose mostre personali e di gruppo in Italia e in tutta Europa, vanno ricordati i manifesti, tra cui quello della Pittura nucleare (1952) e Contro lo stile (1957) in opposizione alla sistematica ripetitività del formalismo stilistico. Segue la fondazione con Jorn nel 1954 del Mouvement international pour une Bauhaus imaginiste, che per primo si schierò contro la geometrizzazione dell’arte. L’opera di Baj si articola in vari periodi, sotto il segno unificante dell’ironia dissacratoria e del continuo rinnovarsi dell’espressività.
Da un lato gli “specchi”, i “mobili”, i “meccani”, le “dame”, le “modificazioni”, i “d’aprés” (omaggi e insieme rifacimenti parodistici di Picasso, Seurat e altri) costituiscono il filone ludico e giocoso, in cui prevale il piacere di fare pittura con ogni sorta di materiali. Dall’altro, a partire dalle figurazioni nucleari degli anni Cinquanta, che testimoniano le paure seguite a Hiroshima e proiettate nel futuro, si manifesta un forte impegno civile contro ogni tipo di aggressività. Attraverso i “generali” e le “parate militari” degli anni Sessanta, questi temi conducono l’artistca negli anni Settanta a tre grandi opere, I funerali dell’anarchico Pinelli (1972), Nixon Parade (1974) e l’Apocalisse (1979).
Dagli anni Ottanta, nell’opera di Baj è sempre più presente la critica della contemporaneità, dell’uso indiscriminato delle tecnologie, della robotizzazione dell’uomo nella società attuale, del prevalere della forma sulla sostanza, della spettacolarizzazione e del consumismo.
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